I laboratori di Palermo

Dunque. Tenete a mente che la fusoliera di un Boeing 737 è più corta. Di cinque metri buoni. Già questo può restituire un’idea di quanto sia complesso gestire una linea da vuoto lunga 35 metri, con sorgenti, rivelatori, filtri sottili quanto una bolla di sapone, in grado di resistere alle sollecitazioni di un razzo in fase di decollo, e che consente di effettuare test e calibrazioni su componenti e dispositivi satellitari. Tecnologia sofisticatissima, come quella che sarà utilizzata per Athena, il grande osservatorio a raggi X dell’Agenzia spaziale europea.

Siamo a Palermo, nei laboratori dell’Inaf di via Ingrassia, quelli della fu Specola Panormitana: l’Osservatorio Astronomico. I laboratori ospitano, per l’appunto, la struttura Xact (X-ray Astronomy Calibration and Testing), ma non solo. C’è il laboratorio Life (Light Irradiation Facility for Exochemistry) in cui si produce ghiaccio interstellare artificiale, fondamentale per chi vuole dare risposte alle grandi domande sulle origini della vita nell’universo. C’è il laboratorio di microtecnologie, per la caratterizzazione dei materiali dal punto di vista ottico e meccanico. C’è il laboratorio di criogenia, capace di riprodurre temperature prossime allo zero assoluto. E c’è un supercomputer che consente di effettuare dettagliatissime simulazioni tridimensionali di fenomeni astrofisici.

Vi sembra manchi qualcosa? Beh, potete pur sempre fabbricarla in house, accedendo all’officina. Sapete come sono gli astrofisici: artigiani della qualità. Con buona pace di chi avrebbe preferito un divano.

Ph. Riccardo Bonuccelli

La facility di Ottica Adattiva di Arcetri

Bastano pochi minuti, anche perché è davvero a un tiro di sasso dal centro. Si risale il viale alberato del Poggio Imperiale, dando le spalle a Porta Romana e a tutta Firenze, ricolma di turisti. Eccola Arcetri, con il suo piccolo borgo di case, le dolci colline toscane e villa Gioiello, quella dove Galileo Galilei ha trascorso i domiciliari dopo la condanna del Sant’Uffizio nel 1633. L’osservatorio astrofisico si trova sulla collina di fronte.

Con Universi siamo entrati nella facility di Ottica Adattiva. Un laboratorio (e un intero gruppo di lavoro) che ha un’esperienza consolidata in disegno, realizzazione, test e operatività osservativa di sensori di fronte d’onda a piramide e specchi secondari adattivi. Da quando nel 2018 è diventata operativa, ha ospitato attività fondamentali come le prove di fasatura dello specchio M4 del futuro Extremely Large Telescope in Cile o l’integrazione e il test del prototipo di sensore per il Giant Magellan Telescope in Arizona.

Ph. Riccardo Bonuccelli