Euclid e le lenti gravitazionali forti

Una galassia vicina alla nostra e la sua croce di Einstein sono state solo la prima dimostrazione delle potenzialità incredibili di Euclid. La missione dell’Esa offre un’enorme opportunità per la ricerca delle lenti gravitazionali forti, ma anche una grande sfida: dotarsi di strumenti adeguati per analizzare l’enorme mole di dati che genererà.

Dai clumps ai cores, verso la massa delle stelle

Nel processo di frammentazione dei clumps in cores si nasconde il meccanismo che determina la massa delle stelle? Con il progetto ALMAGAL l’interferometria millimetrica entra nell’era delle surveys galattiche statistiche. Analizzare come i cores nascono e come la loro massa cresce, ci avvicina a comprendere il meccanismo di formazione delle stelle.

Il Sole e l’origine del vento elicoidale

Dal Sole dipende la vita sulla terra e per questo il suo studio è così importante. Oggi comprendere fenomeni come il vento solare non è solo affascinante, ma è anche fondamentale per migliorare le previsioni meteorologiche spaziali in un mondo sempre più dipendente dalle infrastrutture tecnologiche.

Stelle divorate da buchi neri

Quasi tutte le galassie ospitano nel loro nucleo un buco nero supermassiccio, spesso dormiente. A volte, però, può capitare che una stella si avvicini troppo al buco nero, tanto da essere distrutta dalle intense forze mareali. Grazie a questi eventi di distruzione mareale, parte del materiale stellare viene divorato dal buco nero che, di conseguenza, si risveglia.

Soxs: pronti a osservare gli eventi transienti

Osservare un cielo in continuo mutamento è una sfida che necessita di strumenti, tempo e personale adeguati. Per questo l’Inaf, in collaborazione con l’Eso, ha dato vita a Soxs, un nuovo spettrografo, e a una strategia osservativa che colga gli eventi transienti quando questi si manifestano.

Campo Imperatore

Quando si scende dalla funivia ce lo si trova di fronte, immerso nella neve. Le pareti di sasso, le cupole che riflettono la luce del sole. A destra si aprono le piste da sci, con gli impianti di risalita. E c’è l’altopiano, incorniciato dalle cime dei monti della Laga.

L’idea di costruire un osservatorio sul Gran Sasso è venuta a Giuseppe Armellini, direttore dell‘Osservatorio astronomico di Monte Mario, a Roma. All’inaugurazione della stazione osservativa, nel 1965, c’erano anche Massimo Cimino, Piero Tempesti e Margherita Hack. Nel 2017 l’Istituto nazionale di astrofisica ha deciso di superare la dicotomia storica di due osservatori astronomici in Abruzzo, a Teramo e a Campo Imperatore, unificando i due siti sotto un’unica struttura: l’Osservatorio astronomico d’Abruzzo.

È un luogo perfetto per fare astronomia: Campo Imperatore si trova spesso al di sopra dello strato di inversione termica atmosferico, quello dove si formano le nuvole, e gode di un cielo completamente sereno, mentre le nubi sottostanti schermano la luce artificiale delle valli limitrofe. Sono molti i programmi scientifici nazionali e internazionali in cui è stata coinvolta la stazione negli ultimi decenni: ricerca di supernovae extragalattiche nel vicino infrarosso, monitoraggio dei piccoli corpi che, nel Sistema solare, si avvicinano o intersecano periodicamente l’orbita terrestre − risultando potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta −, studio di buchi neri e nuclei galattici attivi.

Oggi il lavoro di ricerca è dedicato in larga parte alla scoperta e al monitoraggio ottico e infrarosso dei transienti, ovvero quelle sorgenti la cui luminosità cambia improvvisamente e in modo spesso inaspettato. La strumentazione di Campo Imperatore partecipa, inoltre, ai programmi di ricerca e monitoraggio di detriti spaziali, fornendo dati utili a determinare la posizione e la traiettoria di frammenti di satelliti e lanciatori, più o meno grandi, a rischio di ricaduta sulla superficie terrestre.

(Ph. Riccardo Bonuccelli)