La piattaforma Play Inaf continua a fornire risorse, a supportare famiglie e scuole nell’arduo compito dell’educazione scientifica. Uno strumento internazionale, premiato per la sua didattica innovativa.
Quest’anno è iniziato alla grande, con un prestigioso riconoscimento all’Istituto nazionale di astrofisica per la sua piattaforma di didattica innovativa Play Inaf. Si tratta del premio CLASSified Award 2023 assegnato da Class Editori a Play Inaf come uno dei 100 migliori prodotti del 2022 nel settore dell’innovazione tecnologica e digitale, nella categoria “Educare i figli”.
In accordo con la Terza missione dell’ente, il filo conduttore di tutte le risorse didattiche proposte sulla piattaforma è l’astronomia e, in ambito digitale, uno degli strumenti che la piattaforma promuove è il coding, una disciplina trasversale che ha come base il pensiero computazionale. Molte delle risorse digitali proposte utilizzano Scratch, un ambiente di programmazione visuale, sviluppato dal gruppo di ricerca Lifelong Kindergarten presso il Multimedia Lab del MIT di Boston, particolarmente adatto per insegnare le basi della programmazione agli studenti, anche quelli più giovani.
Le prime risorse proposte su Play Inaf sono nate durante il periodo della pandemia quando, costretti all’isolamento, un gruppo di ricercatori e tecnologi hanno sentito l’urgenza di supportare non solo il mondo della scuola ma anche le famiglie. Forte delle lezioni apprese durante l’isolamento sociale, Play Inaf continua la sua attività a pieno ritmo nella “nuova normalità” post-covid, affiancando all’offerta didattica online anche iniziative in presenza, tra cui corsi di formazione per docenti e la partecipazione ai festival della scienza con attività quali il Cody Maze Astrofisico e la escape room “A cavallo di un fotone”.
Oltre alle attività legate al coding, nel sito sono presenti risorse di robotica educativa, che includono la possibilità di programmare piccoli robot commerciali come se dovessero affrontare l’esplorazione marziana o muoversi nello spazio evitando buchi neri; oppure di making con Arduino, una piattaforma hardware composta da una serie di schede elettroniche dotate di un microcontrollore, con la quale si possono realizzare semplici dispositivi che utilizzano sensori e attuatori. Anche in questo caso il software di controllo è libero, come lo sono tutte le attività che si trovano su Play Inaf.
Rimanendo in ambito digitale, la piattaforma offre una vasta raccolta di risorse basate sulla realtà virtuale – che permette di immergersi all’interno di un mondo generato dal computer utilizzando dati scientifici, software grafici e dei visori adatti, come quelli Oculus – e sulla realtà aumentata, che si attiva utilizzando un semplice smartphone o un tablet per arricchire la realtà che ci circonda.
Ma Play Inaf non offre solo risorse digitali: innumerevoli sono i laboratori hands-on proposti sul sito per comprendere alcuni aspetti legati alla fisica e all’astronomia, in particolare dedicati allo studio della luce, così come le attività di tinkering e i giochi, molti dei quali ideati dai ricercatori stessi.
Da quando è stata pubblicata, la piattaforma – disponibile in italiano, inglese, francese e tedesco – conta oltre 55mila utenti (mediamente 1500 utenti mensili con picchi che arrivano a 4mila durante le Europe Code Week, la settimana europea della programmazione). Negli ultimi 12 mesi, i nuovi utenti sono stati 29mila, distribuiti in tutto il mondo, a testimonianza del fatto che Play Inaf è, di fatto, una piattaforma internazionale.
L’Istituto nazionale di astrofisica ha un vero e proprio magazine online dedicato alla didattica e divulgazione, Edu Inaf: uno spazio innovativo che dà voce alle attività di tutte le sedi dell’ente presenti sul territorio e mette in relazione la ricerca astronomica con i diversi pubblici. Risorse didattiche, rubriche, approfondimenti, corsi online, eventi, concorsi per le scuole e dirette osservative trovano sulla rivista, diretta da Livia Giacomini, un punto d’incontro tra la comunità scientifica, gli insegnanti, gli studenti e il pubblico interessato a contenuti astronomici di qualità.