Si chiama CodyTrip ed è il format delle gite scolastiche online che ogni anno coinvolge oltre 50mila partecipanti, per offrire esperienze formative entusiasmanti alla scoperta di luoghi, persone, tradizioni e saperi. Dal 2022, grazie alla collaborazione con l’Istituto nazionale di astrofisica, CodyTrip ha permesso di varcare le porte della ricerca astrofisica italiana, accompagnando le scuole di tutta Italia presso strutture dell’Inaf nelle quali si studia l’universo. Ne parliamo con Alessandro Bogliolo, dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ideatore e guida dei CodyTrip.
Cos’è il CodyTrip e come è nata l’idea?
«CodyTrip è un’intensa esperienza formativa che segue il programma di una gita scolastica di due giorni, ma è condotta a distanza, in diretta interattiva, ed è offerta a tutte le scuole contemporaneamente. L’idea è nata ad aprile del 2020, quando diverse scuole avevano programmato di venire a Urbino nell’anno di Raffaello e di approfittarne per fare due ore di coding con me nel grande Cinema Teatro Ducale, come succedeva dal 2016. Quelle gite si chiamavano già CodyTrip e si svolgevano in presenza a Urbino, ma il lockdown aveva fatto saltare tutti i piani e così decisi di organizzare un CodyTrip online. Guardai il calendario, scelsi il 26 e il 27 maggio e il 27 aprile lo annunciai, impegnandomi a realizzarlo e invitando le scuole a iscriversi gratuitamente. Le adesioni furono immediate. Chiesi e ottenni la collaborazione di tutte le istituzioni per rendere l’esperienza più ricca e coinvolgente possibile, nel rispetto delle severe regole di contenimento della pandemia. Poi misi al lavoro Digit srl per sviluppare una soluzione tecnologica. Volevamo consentire a tutti di seguire la gita in diretta, da qualsiasi dispositivo e senza difficoltà. Pensammo allora che l’applicazione dovesse presentarsi come una semplice pagina web, che le scuole dovevano solo aprire. Poi avremmo pensato noi a far accadere tutto lì dentro, trasmettendo in diretta dai luoghi della gita e facendo apparire immagini e pulsanti con cui interagire. Il prototipo fu realizzato appena in tempo e in quei due giorni funzionò tutto!».
Perché sta continuando a portarla avanti, ora che l’emergenza pandemica si è conclusa?
«A quella prima esperienza parteciparono 6600 persone entusiaste. Decidemmo di replicarla a dicembre dello stesso anno, e poi di organizzare altre gite nel 2021, prima a Firenze, poi a Torino: i numeri crescevano e con loro l’entusiasmo. Ci siamo resi conto che CodyTrip contribuiva a compensare le povertà educative, consentiva alle scuole di espandere l’offerta formativa e riusciva a essere coinvolgente e inclusivo. Finita l’emergenza pandemica, CodyTrip ha continuato a soddisfare il bisogno di conoscenza e di scoperta, arrivando a coinvolgere più di 500mila ragazze e ragazzi con insegnanti e famiglie. Da allora è una delle principali attività di public engagement dell’Università di Urbino, di Digit srl e di Giunti Scuola».
E da qualche anno state collaborando anche con l’Istituto nazionale di astrofisica per portare l’astrofisica nelle scuole di tutta Italia. Dove siete stati?
«I CodyTrip organizzati in collaborazione con l’Inaf hanno sfruttato appieno le potenzialità del format e dello strumento. A maggio 2022 abbiamo portato 15mila persone, collegate da 417 città, al Centro Spaziale Asi di Matera, da cui è stato lanciato nello spazio, in diretta, il messaggio vincitore del concorso Inaf “C’è posta per E.T.” A dicembre 2023 abbiamo viaggiato nello spazio e nel tempo con 29mila persone collegate da 566 città, visitando con CodyTrip la mostra Macchine del tempo al Palazzo Esposizioni, a Roma. A maggio 2024 siamo stati ospiti della Stazione Radioastronomica di Medicina e del Parco Astronomico di Loiano, con 6mila persone, collegate da 297 città, che nella notte hanno potuto decidere in diretta dove puntare il telescopio Cassini. Ora siamo appena tornati dall’Isola delle Stelle, alle Canarie, dove abbiamo portato sui 2400 metri del Roque de Los Muchachos più di 40mila persone, collegate da 586 città, per visitare il Telescopio Nazionale Galileo, il Gran Telescopio Canarias e i Cherenkov di Magic. In questi anni quasi 100mila persone, da più di mille città, hanno viaggiato con l’Inaf alla scoperta dei luoghi dell’astrofisica».
Ha altri progetti in ballo con l’Inaf?
«Quando le mie figlie erano piccole abbiamo letto ad alta voce tutti gli Harry Potter illustrati da Serena Riglietti, così le sue illustrazioni hanno contribuito a formare l’immaginario condiviso della mia famiglia. Ora Serena è la curatrice artistica delle Guide di CodyTrip, il progetto editoriale di Giunti che riprende le esperienze di CodyTrip per stimolare il turismo culturale e offrire opportunità di approfondimento dei temi trattati. Lavorare con Serena Riglietti alle guide è una delle grandi soddisfazioni che mi ha dato questo progetto! Oltre alle guide da usare visitando i luoghi di CodyTrip, ci sono anche quelle che trattano in modo originale e coinvolgente argomenti complessi. La prima di questo genere è Mica facile l’eolico, realizzata con Saipem dopo il viaggio nel Mare del Nord a bordo della Saipem 7000. Ora il mio sogno è realizzare con l’Inaf Mica facile l’astrofisica!».