Una residenza artistica itinerante dell’illustratore Lapin ha toccato tutte le sedi dell’Inaf in Italia per realizzare un albo illustrato dedicato alle sue strutture e al patrimonio storico che custodiscono, ma soprattutto alle persone che lo rendono vivo con le ricerche che portano avanti ogni giorno.
L’incontro di cui vogliamo raccontarvi in questo numero di Universi è quello con l’illustratore Lapin, protagonista del progetto “Sketchtour” e autore delle tavole che comporranno un albo illustrato, l’Atlante illustrato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
L’idea di realizzare un atlante illustrato dell’Inaf nasce da diverse considerazioni e con l’obiettivo di soddisfare una serie trasversale di esigenze, che riguardano tutte le attività che rientrano nella più vasta definizione di terza missione, ma anche il rafforzamento dello spirito di corpo.
L’incontro con i lavori dell’illustratore francese Lapin è stato fortuito e illuminante al tempo stesso: il suo immaginario artistico e lo stile dei suoi reportage si sposano perfettamente con l’idea alla base del progetto.
Lapin, francese di origine, spagnolo di adozione e cittadino del mondo per vocazione e professione, si definisce un “illustratore mobile”: disegna dal vero, in modo rapido e preciso, raffigurando ciò che lo circonda, le persone che incontra e i luoghi in cui viaggia. I suoi reportage sono disegnati su libri contabili vintage, recuperati nei mercati delle pulci. Quella carta con linee rosse e blu, che racconta già una storia, ricorda all’artista “i primi disegni e osservazioni che riportavano le spedizioni scientifiche del XVIII secolo, come Cook o Laperouse, da civiltà e terre sconosciute”, un supporto adatto a pionieri del proprio tempo, come pionieri dell’astronomia di frontiera sono oggi i ricercatori del nostro Istituto.
Il lavoro è stato realizzato nel corso di una residenza artistica itinerante che ha toccato tutte le strutture dell’Inaf sparse dal nord al sud della penisola. In circa un mese Lapin ha visitato 13 città, 17 strutture e i siti dei radiotelescopi di Medicina, Noto e Cagliari. In questo viaggio Lapin ha disegnato edifici storici, sale affrescate, antichi strumenti e grandi antenne, ma soprattutto i volti e le parole di quelli che hanno avuto voglia di prestarsi al gioco e raccontargli delle proprie ricerche e del proprio lavoro all’Inaf. Grazie ai ritratti, Lapin prova a spiegare ciò che vede e ascolta, aggiungendo qualche nuvola di parole, presa in prestito ai codici del fumetto.
Lapin è curioso, ricettivo e non è nuovo alla produzione di lavori che riguardano la scienza: è stato nominato “Pittore dell’aria e dello Spazio” dall’Aeronautica francese, per cui ha già realizzato diversi albi e ha disegnato la collezione del Museo delle Arti e dei Mestieri di Parigi, oltre ai volti delle persone che ci lavorano e i suoi incredibili magazzini.
Tra le esperienze che lo hanno maggiormente colpito in questo suo viaggio alla scoperta dell’astrofisica ci sono sicuramente la bellezza dei luoghi, il realizzare dal vero la dimensione delle grandi antenne e la passione dei ricercatori nel raccontargli il proprio lavoro. Per non parlare del privilegio di poter riprodurre nel suo stile i disegni e le parole di Galileo e Copernico provenienti dai libri che hanno fatto – e a volte hanno cambiato – la storia della conoscenza.