Tra proposte consolidate e novità, continua la missione didattica dell’Inaf. Portare la scienza fuori dai laboratori e far toccare con mano a studentesse e studenti cosa significa una scoperta astronomica non è solo importante, ma anche molto divertente.
Il 2025 è un anno davvero speciale: sono passati esattamente trent’anni dalla conferma della scoperta del primo pianeta extrasolare da parte degli scienziati Mayor e Queloz, un risultato che ha rivoluzionato la nostra visione del cosmo e confermato l’esistenza di migliaia di mondi oltre il Sistema solare. Un anniversario che abbiamo scelto di celebrare dal punto di vista della didattica anche con le attività per le scuole, in particolare con proposte capaci di unire creatività e conoscenza, trasformando una ricorrenza storica in un’occasione di scoperta per le nuove generazioni.
Una di queste iniziative è il concorso “C’è posta per ET” gestito dal gruppo di didattica innovativa Play, in collaborazione con EduInaf, Media Inaf, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Digit srl, Amsat Italia e il Dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione e di economia (Diiie) dell’Università degli Studi dell’Aquila. Il concorso è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. L’idea è semplice: invitare gli studenti a scrivere un messaggio in codice a un ipotetico extraterrestre. Un modo originale per spingere i partecipanti a immaginare come potremmo comunicare con altre civiltà, partendo da una delle più importanti scoperte astronomiche degli ultimi decenni.
Altra iniziativa promossa da EduInaf è il concorso “Giovani Astronomi al Telescopio Nazionale Galileo”, bandito dalla Società astronomica italiana (SaIt), dall’Inaf e dal Telescopio nazionale Galileo (Tng), che porterà in vetta al Roque de los Muchachos a La Palma (Canarie) il team di studenti delle scuole secondarie di secondo grado che avrà preparato la proposta osservativa più meritevole. I fortunati vincitori potranno vivere in prima persona l’esperienza di ricerca al Tng, il più grande telescopio ottico italiano.
Accanto a queste novità, continuano due appuntamenti storici dell’Inaf per le scuole, che da quest’anno hanno siti web dedicati. Il concorso “A Gianni Rodari, via Lattea quaraquarinci”, organizzato dal gruppo Storie e rivolto ai più piccoli, si presenta rinnovato, pur conservando i suoi capisaldi. E “Osserva il cielo e disegna le tue emozioni”, che nel 2025 ha festeggiato la sua 20ª edizione, continua a invitare bambini e ragazzi a raccontare con un disegno l’emozione di osservare il cielo. Non mancano poi gli eventi speciali, pensati per una sola edizione ma non per questo meno significativi. È il caso di “Guardare il cielo con nuovi occhi”, organizzato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) in collaborazione con l’Inaf, che propone a studenti e docenti di esplorare l’universo con strumenti diversi e prospettive inedite.
Ma i concorsi sono solo una parte delle proposte EduInaf. Tante rubriche, iniziative, risorse che fanno del portale non solo uno strumento per insegnare astronomia ma anche un luogo dove la scienza dialoga con la società in tutte le sue sfaccettature. Proposte diverse per pubblico e formato, ma accomunate da un obiettivo unico: far crescere la curiosità e dare voce alla creatività, facendo scoprire il ragionamento scientifico. Perché la scienza non vive soltanto nei laboratori o negli osservatori, ma anche nello sguardo di chiunque alzi gli occhi al cielo e si lasci ispirare dalle sue infinite possibilità. Scoprendo, per esempio, il primo esopianeta.

L’astrofisico Michel Gustave Édouard Mayor. Nel 1995 con Didier Queloz ha scoperto il primo pianeta extrasolare orbitante intorno a una stella simile al Sole, 51 Pegasi. Crediti: F. Merz
