L’aurora in una stanza

L’aurora in una stanza

Asteroidi, stelle cadenti, aurore e satelliti in realtà aumentata. L’app di Sorvegliati Spaziali mostra meraviglie e pericoli dello spazio.   

L’APP
Un frame del trailer ufficiale dell’app in realtà aumentata di Sorvegliati Spaziali, progetto di divulgazione scientifica dell’Inaf. Crediti: Inaf, Demarka

Simulare il passaggio di un asteroide con tanto di impatto, boato e frammenti di meteoriti sparsi ai nostri piedi. Ammirare l’aurora danzare e ascoltare i suoi colorati drappeggi grazie alla sonificazione dell’emissione radio proveniente da un’aurora reale. Liberare migliaia di “stelle cadenti” e individuare il traffico spaziale in orbita attorno alla Terra. Non è fantascienza, ma la nuova app in realtà aumentata di Sorvegliati Spaziali, progetto di divulgazione scientifica dell’Inaf. 

Nel 2021, l’idea di Daria Guidetti, ricercatrice Inaf, di una comunicazione pubblica e coordinata sui temi della difesa planetaria prende forma. Fulcro del progetto è un sito web costantemente aggiornato e costellato di notizie sullo studio di eventi celesti che possono avere effetti sulla Terra, video, infografiche, un bollettino solare, e dal 2023, anche un’applicazione interattiva in realtà aumentata tutta da scoprire. 

Presentata in anteprima all’ottava Iaa Planetary Defense Conference a Vienna – incontro che riunisce scienziati esperti nei campi della difesa planetaria – l’app permette di approfondire le tematiche delle macro aree che compongono il progetto di Sorvegliati Spaziali: dai rifiuti spaziali ai Neo (Near Earth Object), da frammenti di comete e asteroidi alla meteorologia spaziale.

Esiste, dunque, la probabilità che un oggetto proveniente dallo spazio possa centrare la Terra? Secondo l’Agenzia spaziale europea, l’ipotesi non è poi così remota: abitiamo un pianeta sempre più circondato da satelliti e detriti, che orbita attorno a una stella attiva, in un sistema planetario ricco di massi spaziali in rapido movimento. 

Molte fake news hanno reso l’asteroide di turno protagonista di titoli sensazionalistici e falsi allarmi, costruendo scenari che preannunciavano la catastrofe e che, sostenuti dalla fantascienza apocalittica, hanno impattato (per restare in tema) sull’immaginario collettivo: «Asteroide verso la Terra: si potrebbe tornare all’età della pietra», oppure «La Nasa è preoccupata dall’avvicinamento di un asteroide».

Pensiamo al roboante Armageddon, pellicola del 1998 diretto da Michael Bay, o al grottesco Don’t look up del 2021 di Adam McKay. Due copioni scritti a poco più di vent’anni di distanza tra loro, che mostrano come sia cambiata la nostra percezione del pericolo. Armageddon trasuda eroismo, tutti uniti contro l’asteroide grande quanto il Texas; al contrario, in Don’t look up, la verità sull’imminente impatto di una cometa, grande quanto il monte Everest, verrà ridicolizzata da media e istituzioni. 

Esempi esasperati da esigenze di trama che tuttavia evidenziano l’importante ruolo degli istituti di ricerca nel coinvolgimento della cittadinanza sui temi che riguardano la difesa planetaria; ed è qui che si inserisce l’impegno di Sorvegliati Spaziali. L’app in realtà aumentata è disponibile gratuitamente per dispositivi mobili, smartphone e tablet, negli store online. 

Divertitevi a scattare fotografie da condividere, magari usando l’hashtag #sorvegliatispaziali.